LOGO ENI




In questi giorni stiamo dando l'addio ad uno dei più importanti marchi della storia d'Italia: quello dell'Agip. Il cane è stato disegnato da Broggini nel 1952 ; nel corso degli anni è cresciuta l'esigenza di sviluppare un'immagine coordinata e nel 1972 venne affidato l'incarico di studiare il redesign alla Unimark di Bob Noorda . Il risultato fu quello di inscrivere l'animale all'interno di un quadrato giallo dagli angoli arrotondati, e di trovare un carattere tipografico estremamente riconoscibile: al carattere di partenza, lo standard bold, fu aggiunto un filetto bianco centrale rendendolo inconfondibile. Nel 1998, con la quotazione in borsa di Eni, fu di nuovo commissionato a Bob Noorda un restyling che portò ad una semplificazione degli elementi: un semplice quadrato Giallo, diviso a metà da una linea rossa, con il cane e la scritta Eni nel carattere istituzionale.
Oggi  il marchio cambia ancora per adeguare l'immagine alle nuove realtà di mercato, con un intervento di rebranding  che contravviene in toto l'ordine razionale imposto da Bob Noorda e Unimark.  Il risultato? Caliamo un velo pietoso... peccato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sottolineo che non sono assolutamente un conservatore ma in questo caso mi è sorto spontaneo...a pelle sentirmi irritato di fronte ad uno scempio tale.
non sono un grafico ma ho "sguazzato"un po nell'ambiente e per quel poco che ho capito...aldilà della dietrologia,marchio che tiene non si cambia,il marchio ENI ha ottenuto il massimo dal punto di vista del marketing....cambiarlo può solo retrocedere ,al limite eguagliare.ma non potrà sicuramente ottenere più del massimo!!!
le piegazioni dell'operazione grafica ,una volta lette sono immediadatamente sconfessabili sostenendo l'esatto contrario.
un'operazione autolesionista